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Albert Einstein 100 anni fa: conversazione con Pietro Greco

di Francesco Coniglione

Il professore Francesco Coniglione dialoga con l'autore di "Marmo pregiato e legno scadente" in merito al suo nuovo libro dedicato ad Albert Einstein nel centenario dalla presentazione al pubblico della teoria della relatività generale




La conversazione prende avvio dal significato del titolo del libro "Marmo pregiato e legno scadente. Albert Einstein, la relatività e la ricerca dell'unità in fisica" (Carocci Editore, Roma 2015). Pietro Greco* spiega l'insoddisfazione di Einstein per la sua equazione, che esprime la relatività generale, composta da una prima parte che descrive un campo continuo, nello spirito dell'elettromagnetismo di Maxwell; e da una seconda parte che invece fa intervenire il concetto di materia, che appartiene alla visione corpuscolare e discontinua di Newton. 

Ebbene questa parte dell'equazione è quella che Einstein riteneva fosse composta di "legno scadente"; ciò perché il suo ideale era di pervenire ad una unificazione delle leggi della natura all'interno di una teoria unificata del campo, nutrendo la convinzione che la natura autentica della realtà fosse la continuità, mentre il discontinuo è una fluttuazione da eliminare. In tal modo Einstein è il primo critico del suo più grande successo: la relatività generale è un grande progresso, ma non è ancora abbastanza, manca ancora di qualcosa, deve essere completata.

Quindi l’autore chiarisce il significato della ricerca di Einstein dell’unità in fisica, in un processo di unificazione delle leggi di natura che dovrebbe portare infine a una “teoria del tutto”. Tale idea, esemplificata con le figure di Galileo e Bruno, ha orientato gran parte della scienza moderna; essa viene definita come “seduzione ionica”, perché per la prima volta proposta dai filosofi ionici presocratici: è l’idea di cosmo ordinato retto dalle medesime leggi e quindi unitario, che è comprensibile dalla intelligenza dell’uomo. Nasce quell’idea di ragione che reggerà l’intera storia dell’Occidente. 

Tuttavia il progetto di Einstein è ancora non realizzato; non solo ma viene considerato come un conservatore, alla luce dei successivi sviluppi della meccanica quantistica: egli non riesce cioè a trovare quella teoria generale che riesca a unificare meccanica quantistica (fondata sul discontinuo) e relatività (che si fonda, almeno nella sua parte “pregiata”, sul continuo). Così egli occupa gli ultimi 40 anni della sua vita per cercare di realizzare invano questo suo obiettivo.

Ancor oggi ci sono fisici che lavorano a questo progetto einsteiniano, come ad esempio Stephen Hawking o il nostro Carlo Rovelli: trovare una “teoria del tutto”, cioè una teoria che unifichi la gravità con le altre forze fondamentali della natura. Vengono anche toccati i temi quali l’oggettività in fisica, del determinismo e della causalità, alla luce del dibattito tra Einstein e i sostenitori della scuola di Copenhagen in meccanica quantistica, come Niels Bohr; il modo in cui lavorava Einstein, tra immaginazione e rigore matematico; il contributo dei matematici italiani alla relatività generale, ma la diffidenza dei fisici nei suoi confronti, che invece sono stati all’avanguardia in fisica atomica (basta pensare a Enrico Fermi e a Ettore Majorana). Infine viene accennato all’impegno sociale e politico di Einstein, specie per il suo ruolo nello sviluppo della bomba atomica (da lui concepita solo come deterrente) e il suo impegno pacifista.


*Tra i conduttori di Radio3 Scienza, Pietro Greco è socio fondatore della Città della Scienza di Napoli e membro del Consiglio scientifico di Ispra. Si interessa di storia della scienza e dei rapporti tra scienza e società.

Francesco Coniglione è ordinario di Storia della filosofia al Dipartimento di Scienze della Formazione dell'Università di Catania.