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FameLab 2017, uno show all'insegna dell'edutainment

di redazione web e Zammù TV

Il video integrale e gli otto pitch dei finalisti selezionati a Catania il 2 marzo al Centro Zo. Al vincitore, Riccardo Giovanni Urso, è andato anche il premio speciale per la Fisica. Secondo classificato è stato Luca Vanella, terzo (riserva) è Mario Urso




Il video integrale delle selezioni di FameLab Italia 2017 che si sono tenute a Catania il 2 marzo al Centro Zo e che hanno visto trionfare Riccardo Giovanni Urso. Un vero e proprio show all'insegna dell'edutainment, brillantemente animato da Adriano Aiello e con gli affascinanti intermezzi acrobatici degli artisti del Circo Ramingo.

Il "cometologo" Urso e gli altri sette finalisti hanno avuto a disposizione soltanto tre minuti per riuscire a presentare il proprio argomento di ricerca al pubblico e, contemporaneamente, tentare di catturare l'attenzione della giuria, composta dai docenti Francesco Priolo (Fisica della Materia), Stefania Stefani (Microbiologia), Davide Bennato (Sociologia dei processi culturali e comunicativi) e Luigi Ingaliso (Storia delle scienze e delle tecniche), incaricata di valutare le varie performance in base a contenuto, chiarezza e carisma di ciascuno. 

Urso ha ricevuto anche il premio speciale FameLab Catania per la Fisica, un riconoscimento assegnato da Paolo Castorina (CSFNSM), Antonino La Magna (CNR-IMM) e Carla Distefano (INFN-LNS).

Nella sua presentazione - "Comete e origine della vita" - spiega che comete e asteroidi sono stati come dei giardinieri che, dallo spazio, hanno sparso semi della vita sul nostro pianeta e che, forse, per scoprire l'origine della vita, bisogna smetterla di cercare gli alieni e studiare le tracce lasciate sulla Terra...

Al secondo posto del contest principale si è classificato il professor Luca Vanella, giovane docente di Biochimica che, ricorrendo ad alcuni espedienti teatrali, è riuscito a "spezzettare" alcune informazioni sui Ros, quelle componenti che possono causare lo stress ossidativo delle nostre cellule, del Dna e delle proteine, causando invecchiamento e malattie.

Luca Vanella: "Come difenderci dai ROS?"

Il terzo classificato è stato Mario Urso, dottorando in Scienza dei Materiali (Unict), che accederà alle selezioni in caso di defezione di uno dei due vincitori.

Nella sua presentazione - "Piccole soluzioni a grandi problemi" - prova a sfruttare le proprietà dei nanomateriali in funzione antidiabete, attivando sensori capaci di intercettare il glucosio nella saliva o nelle lacrime, evitando così di ricorrere ad esami più invasivi.

Gli altri candidati erano Roberto Fiorenza, dottorando in Chimica (Unict), Enrico La Spina, studente di Biologia molecolare (Unict), Maria Josè Lo Faro, assegnista di ricerca (CNR-IPCF, Messina), Giovanna Pellegrino, ricercatrice in Scienza dei Materiali (CNR-IMM) e Vicky Strano, borsista di ricerca Unict.

Guarda le presentazioni degli altri candidati:

Paladina del «calzino che non puzza», obiettivo semiserio della presentazione di Maria Josè Lo Faro - "Nanotecnologie per un futuro più pulito" - è sfruttare le potenzialità delle nanotecnologie per inventare i vestiti autopulenti e ricevere così il "Nobel della gratitudine" dalle mamme di tutto il mondo.

Roberto Fiorenza: Nella sua presentazione, "H2O e H2", usa due palline da tennis per spiegare le potenzialità dell’idrogeno come fonte di energie alternative.

Enrico La Spina: nella sua presentazione - "Molecole bioattive negli animali" - (premiata dal "televoto" del pubblico in sala), indossa una maschera della Commedia dell’Arte e racconta come abbia scoperto, cogliendo spunto da un "rimedio della nonna" per curare il temibile fuoco di Sant’Antonio, le proprietà antitumorali di un piccolo crostaceo molto comune, l’armadillo officinalis.

Giovanna Pellegrino, nella presentazione "Vita di plastica", utilizza metafore carnascialesche e l’esempio dell’immancabile trenino delle feste per spiegare i meccanismi di degradazione delle catene polimeriche che compongono le plastiche.

Vicky Strano, nella presentazione "L'osservazione del nanomondo", parte dai «sei gradi di separazione tra qualunque persona sulla terra» per concludere a effetto il suo intervento sui microscopi elettronici, riagganciandosi allo spirito della manifestazione: «tra l’infinitamente piccolo e noi, c’è solo un grado di separazione: la Scienza».

Le selezioni FameLab 2017 di Catania sono state organizzate dall'Università di Catania, in collaborazione con INFN - Sezione di Catania, INAF - Osservatorio Astrofisico, CNR - IMM, Centro CSFNSM, INFN - Laboratori Nazionali del Sud, EPS - Young Minds Catania, Piano Lauree Scientifiche (Catania) e Scuola Superiore di Catania.


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