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"Il Sogno di Medea", a Modica video e dibattito

di Irene Alì (redazione web)

Giovedì 26 novembre alle 19, alla Galleria Lo Magno, sarà proiettato il documentario del videomaker Vincenzo Cascone per il finissage della mostra “Il più cretino” di Giovanni Robustelli. Il cortometraggio prende spunto dalla personale rilettura da parte dell'artista vittoriese della “Medea” di Pasolini


La mostra d'arte di Giovanni Robustelli dal titolo “Il più cretino”, a cura di Giuseppe Lo Magno, allestita nella Galleria Lo Magno di Modica (via Risorgimento 91/93) sarà prolungata fino al 26 novembre. In occasione della chiusura, giovedì 26 alle 19, sarà proiettato il video documentario "Il Sogno di Medea". Ne discuteranno con il pubblico l'artista Giovanni Robustelli, il critico d'arte Andrea Gustella e il videomaker Vincenzo Cascone, patron di Extempora e autore del cortometraggio.

"Il Sogno di Medea" è un documentario breve con le riflessioni di Enrico Ghezzi, famoso critico cinematografico, e Roberto Chiesi, direttore della "Fondazione Centro Studi Pier Paolo Pasolini" di Bologna. Proiettato per la prima volta lo scorso maggio in occasione della mostra "Medea - da Pasolini" di Giovanni Robustelli nelle sale di Castel dell'Ovo a Napoli, il video prende spunto dalla personale rilettura da parte dell'artista vittoriese della “Medea” di Pasolini, una fra le possibili incursioni nell'universo del mito nato dalla tragedia di Euripide.

La spinta del lavoro pittorico di Giovanni Robustelli ha prodotto una crepa nel cristallo in cui Pasolini vedeva riflessa la figura immensa e magnetica di Maria Callas, volto e postura tesi ad incarnare la potenza del mondo pre-borghese, sottoproletario, in quel carico di terrestre consapevolezza che apre alla magia, alla forza esoterica degli elementi naturali contrapposta all'opportunistica ragion di Stato di Giasone. Il documentario affronta la matericitá di questa tensione verso il basso espressa nelle tele di Robustelli, fornendo non uno strumento di indagine sull'enigma del film, ma un punto di vista per contemplare questo stesso enigma.

Il finissage, oltre a fornire l'occasione per trascorrere una serata all'insegna dell'arte, vuole rendere omaggio a uno dei maggiori intellettuali italiani del Novecento a quarant'anni dalla sua tragica scomparsa. Invariati gli orari per visitare la mostra, che resterà aperta tutti i giorni, esclusa la domenica) dalle ore 10 alle 13 e dalle ore 16 alle 20.