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La retorica della tradizione ai tempi di Facebook

di Giorgio Raito e Dario Grasso

La lezione-performance del prof. Massimo Manca, docente Lingua e Letteratura Latina all'Università di Torino, tenuta al Liceo "Mario Cutelli" di Catania in occasione della "Notte Nazionale del Liceo Classico"




In occasione della IV edizione della "Notte Nazionale del Liceo Classico", che si è tenuta lo scorso 12 gennaio, le telecamere di Zammù TV hanno ripreso la lezione dal titolo "La retorica del Mos maiorum", che il prof. Massimo Manca, docente di Lingua e Letteratura latina all'Università di Torino, ha tenuto nell'aula magna del Liceo Classico "Mario Cutelli".

Il docente elabora una riflessione sul rapporto della sua generazione, "i quarantenni e i cinquantenni", con i social network e con Facebook in particolare, tra amicizie reali e virtuali e la fierezza generazionale dei "Noi che avevamo...", ossia le abitudini di una volta. «Facebook è roba da cinquantenni che pensano di essere giovani - esordisce il docente, che chiama in causa anche Tacito per ironizzare su queste tendenze che talvolta degenerano nei falsi ricordi o addirittura verso veri e propri "miti" -. I giovani veri stanno su Instagram, snapchat, YouTube...».

“Chi controlla il passato controlla il futuro”: è uno degli slogan del "Partito" del romanzo "1984". Lo slogan che sintetizzava perfettamente la tecnica del controllo della realtà che attuava il "Grande Fratello" di George Orwell. «Il quarantenne sul web - spiega Manca - insegue una ucronia e inganna se stesso col ricorso alla tradizione. Non sa muoversi nel presente, incapace di sognare un futuro riscrive il suo passato: non c'è niente di nuovo da 3 mila anni. Come in "Matrix", un bellissimo film sulla distopia. Hanno chiesto al protagonista se preferisse la pillola azzurra del sogno o la pillola rossa della verità. Ha imparato la lezione di Adamo ed Eva: ha rinunciato a conoscere il bene e il male, scegliendo il sogno.