AntropologiaArcheologia / ArteBiotechChimicaDirittoEconomiaFilologiaFilosofiaFisica e AstronomiaInformaticaIngegneria / ArchitetturaLatinoLetteraturaLinguisticaManagementMatematicaMusicologiaPedagogiaPsicologiaScienze agrarieScienze ambientaliScienze biologicheScienze del farmacoScienze della TerraScienze e tecnologie alimentariScienze medicheScienze naturaliScienze politicheSociologiaStoriaStoria del cinema

Amnesty: «Oltre l'emergenza!»

di Alberto Incarbone e Marco Di Mauro

Solo pochi giorni fa Amnesty International è stata ospite del Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell'Università di Catania per parlare della campagna "Sos Europe nel Mediterraneo". Le interviste di Zammù TV




Solo pochi giorni fa Amnesty International è stata ospite del dipartimento di Scienze politiche e sociali dell'Università di Catania per parlare della campagna "Sos Europe nel Mediterraneo". 

L'idea è quella di richiedere alle istituzioni europee una responsabilità collettiva nel salvare vite umane. Ospiti dell'incontro sono stati l'avv. Alessandra Ballerini, Vasco Chironda e l'avvocato Abbate.

Secondo Amnesty, il rapido aumento dei rifugiati e dei migranti disposti a correre i rischi di lunghi viaggi a bordo di imbarcazioni fatiscenti e sovraffollate non è solo il prodotto dell'instabilità e del regime di terrore presente in Medio Oriente e nelle regioni subsahariane. È anche la conseguenza della progressiva chiusura delle frontiere europee e della mancanza di canali sicuri e regolari per i migranti e rifugiati che, scappando da guerre e persecuzioni, cercano di raggiungere i territori europei.

Con il propagarsi della violenza nel Medio Oriente e nell'Africa subsahariana e con la chiusura delle frontiere europee della cosiddetta Fortress Europe il numero dei migranti non è destinato a diminuire. Lo dimostra il disastro di ieri. Inoltre la mancanza di canali sicuri e regolari porta molti rifugiati e migranti a considerare la rischiosa traversata via mare verso l'Italia o Malta l'unica alternativa di ingresso in Europa.

«La priorità dell'Unione Europea e dei suoi Stati membri - spiegano - deve essere quella di proteggere la vita di quanti si trovano in mare e di assicurare l'accesso all'asilo per coloro che hanno motivo di richiederlo. Per garantire tale protezione l'Ue e i suoi Stati membri dovrebbero adottare un regime normativo che regoli nuovamente le operazioni di sicurezza e ricerca in mare (Search and Rescue - SaR), così come sancito dal diritto internazionale marittimo, e rivedere il Regolamento europeo di Dublino, consentendo alle persone di chiedere asilo in qualsiasi paese Ue a prescindere da quello di primo ingresso.