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«La ricerca che ci fa guardare lontano, fino all'Universo»

di Marco Di Mauro e redazione web

La mostra multimediale "PhosforeScienza" spiegata dal fisico Sebastiano Albergo: «La suggestione più grande che abbiamo voluto dare ai ragazzi e alla città è il respiro dell'umanità che procede in avanti, che diventa sempre più padrona della conoscenza di quello che c'è attorno a noi»




Un percorso multimediale per fare luce sui misteri della natura: era lo scopo della mostra "PhosforeScienza". A parlarne in video è il prof. Sebastiano Albergo, ordinario di Fisica delle Particelle elementari del dipartimento di Fisica e Astronomia dell'Università di Catania e direttore del Centro Siciliano di Fisica Nucleare e Struttura della Materia (Csfnsm), intervistato da Zammù TV in occasione dell'inaugurazione della mostra pensata per spiegare il ruolo fondamentale che la luce ricopre in tutte le branche della Fisica.

«Questa mostra è stata pensata per dare modo ai ragazzi e ai cittadini, che di solito non hanno modo di entrare a contatto con il mondo della ricerca scientifica, di vedere quanto grande è diventato l'Universo da quando la ricerca scientifica ha prodotto macchine e tecnologie che permettono a tutti noi di guardare lontano».

La manifestazione, che si è svolta al centro fieristiche "Le Ciminiere" di Catania dal 21 al 29 novembre 2015, è stata organizzata dal Csfnsm in occasione del 60° anniversario della sua fondazione, in collaborazione con Cnr-Matis, Infn (Sezione di Catania e Laboratori Nazionali del Sud), Università di Catania e Città Metropolitana di Catania. La mostra era suddivisa in 15 stazioni espositive organizzate in tre sezioni: Fisica dello stato solido, Astrofisica e Fisica nucleare e particellare.

«All'inizio della nostra storia di umanità - spiega Albergo -, noi potevamo vedere solo le cose che avevano a che fare con il nostro quotidiano, le pietre, gli animali, le erbe, le piante, le persone, ma adesso possiamo vedere le galassie e i confini più lontani dell'Universo. Anche guardando all'estremamente piccolo - aggiunge -, oggi possiamo vedere le molecole, le cellule, il dna, possiamo osservare gli atomi, conoscere cosa c'è dentro i nuclei. Oggi possiamo conoscere i meccanismi con cui questa materia primordiale si è evoluta per formare l'Universo».

«Questo ampliamento della conoscenza - prosegue il fisico -, questo diventare "umanità che si impadronisce dell'intero Universo" è la suggestione più grande che noi vogliamo dare ai ragazzi. Far vedere che questo passaggio, che è la nostra vita, non è solo fatto di quotidiano, di ansie di tutti i giorni, ma ha anche un respiro diverso: il respiro dell'umanità che procede in avanti, che diventa sempre più padrona della conoscenza di quello che c'è attorno a noi».


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