Puer natus. Canti di culla dall’Appennino al Mare

Un viaggio sonoro attraverso le ninne nanne della nostra Italia inaugura la XVIII edizione del Festival Zampognarea, dedicato alle zampogne e alle cornamuse

Irene Isajia

Inaugurata la XVIII edizione delFestival Zampognarea, dedicato alle zampogne e alle cornamuse.

Organizzato dalla sinergia tra le associazioni Area Sud e Darshan, con la direzione artistica di Maurizio Cuzzocrea, il Festival propone un itinerario tra concerti e mostre alla riscoperta delle tradizioni musicali del nostro paese nel contesto natalizio, con l’obiettivo di coniugare musica e vita in un'esperienza condivisa e arricchente.

Il primo appuntamento che apre le porte del Festival si è svolto presso la Badia di S. Agata il 1 dicembre 2022. Si tratta di una coproduzione fra tre festival italiani (Zampognarea, Festival Internazionale di musica sacra di Pordenone, Appennino Festival) che presenta un concerto in prima esecuzione assoluta come racconto itinerante attraverso le ninne nanne che, dal Medioevo sino alla ricerca etnomusicologica del XX secolo, mettono al centro il “Puer natus” e legano la tradizione cristiana con i canti di culla del nostro meraviglioso paese.

Il concerto è stato affidato a sei musicisti provenienti da diverse aree geografiche d’Italia, che hanno guidato il pubblico in un percorso sonoro che partendo dalle vette del Monte Alfeo, che governa le aree delle province padane di Piacenza, Alessandria, Pavia e Genova e che ha il privilegio di conservare il grande monastero di Bobbio, luogo di cultura e spiritualità, attraverso brani di tradizione friulana, è giunto fino all’Etna.

Tamburi, marranzani e chitarra battente, viola, violino e fisarmonica creano un paesaggio sono, base per le voci capaci di trasportare in un tempo lontano che parla ancora latino e che si appoggia ad una melodia fissa tipica del tempo medievale; un tempo che parla in dialetto, lingua del popolo, che traduce, in musica e parole, sentimenti di amore, apprensione e cura nei confronti del "nuovo nato"; ma anche in italiano, lingua che rappresenta tutto il popolo e che, attraverso canzonette, è capace di trasformare pensieri profondamente spirituali in "catechismo popolare".