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Tricarico: «Se non fossi un cantautore sarei Arsenio Lupin»

di Barbara Oliveri

Domenica 25 gennaio il cantautore Francesco Tricarico suonerà al MA – Musica e arte, a Catania, per un live acustico, intimista ma non troppo, in cui «ci sarà spazio anche per l’improvvisazione»

La domenica più unconventional a Catania, No Ordinary Sunday, è l’aperitivo che lega cultura, arte, musica in un sodalizio che dà sempre vita a live speziati, magari coi vostri cantautori preferiti. Francesco Tricarico sarà l’ospite di questa settimana, e ci ha parlato della sua musica.

Cantautore milanese, ha messo le mani su generi diversi, vincitore del Premio della critica “Mia Martini” al Festival di Sanremo 2008, ha pubblicato anche un libro di disegni e racconti “Semplicemente ho dimenticato un elefante nel taschino”, e per quel “puttana la maestra” la sua canzone Io sono Francesco si è beccata qualche censura da parte delle radio, quando uscì. Ma la musica lo ha salvato, lo dice sempre. Ché se non avesse fatto il cantautore sarebbe stato «Arsenio Lupin, o Robin Hood», uno con l’adrenalina e le emozioni sempre a mille, insomma. «Avrei cercato di rubare la Gioconda, furti per un cui se andava bene sarebbe stata una figata - dice Francesco - se andava male era un casino».

Qui non è l’America, ma per fortuna noi abbiamo il Francesco Tricarico che per campare fa il cantautore, non il ladro di classe. Lui ride «per fortuna… eh non lo so, sai?». Per fortuna, per fortuna. Ché poi se rubi la Gioconda c’è il dilemma di a chi darla.

Nel live di domenica Francesco sarà affiancato da Marco Guarneri e Michele Sasso: «siamo in acustico, per cui gli spazi sono molto più ampi, diversi, e c’è modo di allargarli e di giocarci». La scaletta la sceglieranno «in modo naturale: a parte i nostri gusti personali c’è anche un’organizzazione alla base. La scaletta, deve rispecchiare una varietà, diversi ritmi».

E l’ispirazione per i testi in scaletta Tricarico la trova cercando delle soluzioni, o raccontando delle soluzioni che ha trovato: «per me la cosa più importante è diventare padrone delle emozioni, e scrivere mi dà l’illusione di poterle controllare».

Allora preparatevi a queste emozioni, rammendate i calzini, riattaccate i bottoni. Ci si vede domenica al MA.