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Aspettando l'apertura del Museo di Archeologia

di redazione web

Questo sabato, alle 19, sarà presentato il nuovo museo dell’Università di Catania che ha sede a Palazzo Ingrassia. Ecco in anteprima alcune foto dell'allestimento che sarà visitabile entro la fine dell'anno

Sarà presentato in anteprima questo sabato (17 ottobre, ore 19), nell’ambito del convegno internazionale Icom su “Musei e Patrimonio dell'Umanità”, il nuovo Museo di Archeologia dell’Università di Catania che ha sede a Palazzo Ingrassia (via Biblioteca, 4).

Attualmente in allestimento (l’apertura è prevista entro la fine dell’anno), il Museo – realizzato grazie alle risorse del progetto Catania-Lecce, al contributo del Cnr (attraverso l’Ibam-Cnr), e grazie al lavoro di catalogazione e schedatura del team guidato dal prof. Edoardo Tortorici -, sarà allo stesso tempo luogo di studio e fruizione sia per gli studiosi sia per il grande pubblico.

Il Museo, che ha sede in via Biblioteca, ospita una vasta collezione di reperti, il cui corpus è in gran parte costituito dalla “Collezione Libertini” e che presenta anche numerosi “falsi d’autore”. La sua storia comincia alla fine dell’800. Era infatti il 1898 quando Paolo Orsi, allora direttore del Regio Museo Archeologico di Siracusa, donò i primi dieci reperti antichi provenienti dagli scavi di Megara Hyblaea alla Regia Università di Catania; una storia che passa attraverso le vicende della ricca collezione archeologica di Guido Libertini (preside e poi rettore nel dopoguerra), e giunge, in anni più recenti, fino all’impegno del prof. Giovanni Rizza e dei suoi allievi.

La sua imminente apertura è inserita in un contesto di attività legate alla valorizzazione complessiva dell’intero sistema museale dell’Ateneo - che comprende anche l’Orto Botanico, il Museo di Zoologia, il Museo di Scienze della Terra, il Museo degli Strumenti antichi di Fisica, il Museo della Fabbrica del Monastero dei Benedettini (guarda il documentario "Musei da scoprire") nel quale è previsto anche il definitivo varo della Città della Scienza.

Di recente, il cantiere del Museo ha ospitato alcune attività didattiche promosse – nell’ambito del progetto ArcheoScienza finanziato dal Miur – dall’Ibam (Istituto per i Beni archeologici e Monumentali del Cnr), dal dipartimento di Scienze umanistiche dell’Università e dall’associazione Officine Culturali, e rivolte agli studenti del liceo classico Spedalieri e dell’istituto paritario Sant’Orsola. I laboratori hanno riguardato l’uso delle immagini, la numismatica, l’archeologia sottomarina, le nuove realtà museali del XXI secolo, e le produzioni artigianali del mondo classico. Gli obiettivi erano quelli di raccontare, da un lato, quanta tecnologia e scienza c’è dietro gli studi archeologici; dall’altro, rendere manifesta la possibilità che un museo delle antichità possa divenire luogo di sperimentazione e partecipazione attiva di linguaggi e pratiche.


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